Ci preoccupiamo del traffico, dei rifiuti che sporcano le nostre città; scegliamo magari di girare in bici e di fare la raccolta differenziata, eppure…
Entriamo nel supermercato e prendiamo quello che c’è, senza chiederci da dove arriva la lattuga, che viaggio ha fatto il pomodoro che mettiamo in busta, come mai a gennaio le fragole rosse e polpose ci tentano dal banco della frutta accanto a mandarini così lucidi che sembrano trattati con l’argentil.
Per risparmiare anidride carbonica e soldi, ma soprattutto per proteggere la nostra salute, basta cambiare alcune abitudini.
Comprare frutta e verdura di stagione: i prodotti fuori stagione sono nel supermercato perché hanno fatto un lungo viaggio in nave, in macchina o in aereo, oppure sono cresciuti in serra grazie ad un microclima artificiale e spropositate quantità d’acqua e di fertilizzanti.
Preferire i prodotti locali: percorrono meno chilometri, arrivano in tavola più freschi e costano meno.
Evitare i prodotti troppo elaborati industrialmente, leggere sempre gli ingredienti e diffidare quando sono poco chiari o chilometrici.
Evitare gli sprechi comprando quello che serve; il supermercato è costruito per indurci in tentazione, spetta a noi non abboccare.
Provare i prodotti sfusi o alla spina che si stanno diffondendo in molti supermercati: sarà un modo per risparmiare i costi ambientali del packaging. La sostanza è più importante della forma.
Se possibile, entrare a far parte di un GAS (gruppo di acquisto solidale). Comprando i prodotti in gruppo, si può avere una spesa di qualità contenendo il prezzo.
Limitare il consumo di carne rossa, e mangiare più frutta e verdura. La produzione di carne richiede maggior consumo di acqua e di energia, quindi preferire una dieta vegetariana è una scelta in favore dell’ambiente, oltre che ottima per la nostra salute.
Chiedersi sempre da dove arriva quello che stiamo comprando o mangiando: come è stato coltivato, o allevato, o da chi è stato preparato, e in che modo. Il supermercato non è la mamma.
Usare una shopping bag: con un piccolo gesto si possono risparmiare chili di buste di plastica, e dare contemporaneamente il buon esempio anche al prossimo.
Per approfondire l’argomento, consiglio alcune letture:
- Un’intervista a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food
- Un articolo (pdf) tratto dal Venerdì di Repubblica
- Sui supermercati a impatto zero
La mia bibliografia:
- Tentativi di Eco condotta per nuovi stili di vita, di Cristina Gabetti, ed. Rizzoli
- Infucina, a cura di AzzeroCO2, ed. XL
- Il dilemma dell’onnivoro, di Michael Pollan, ed. Adelphi
- Il pane di ieri, di Enzo Bianchi, ed. Einaudi
Infine, alcuni link per una spesa biologica:
- supermercati B’io
- supermercati Naturasì
- per i romani, la Città dell’Altra Economia
5 risposte su “Fare la spesa”
Molto interessante questo articolo! io abito in un paesino ed è molto facile per me reperire prodotti di prima qualità a “km zero”, mentre è complicato fare molti km per acquistare prodotti sfusi.
Grazie comunque per gli ottimi consigli.
Ti ringrazio per il commento, se sei interessato all’acquisto di detersivi o prodotti biologici, è possibile trovarli online.
[…] di bio bag, ho girato felice tra i banchi tornando a casa carica di insalata, limoni, fragole e ciliegie. […]
[…] Questi datterini sono Siciliani, ogni tanto mi concedo qualche evasione dalla mia condotta sulla spesa di stagione e a km 0, ma l’eccezione conferma la […]
[…] Questi datterini sono Siciliani, ogni tanto mi concedo qualche evasione dalla mia condotta sulla spesa di stagione e a km 0, ma l’eccezione conferma la […]